Il carnevale di Ivrea (Piemonte)
Buongiorno a tutti !
Avevo sentito parlare del Carnevale di Ivrea ma non conoscevo niente su quest’evento, quindi ho scelto di scrivere un articolo su questa festa per scoprirla e sopratutto farvela scoprire. Ho trovato delle informazioni su diversi siti :
www.storicocarnevaleivrea.it
www.wikipedia.org
www.carnevalediivrea.com
Che cos'è ?
Il carnevale d'Ivrea è un evento unico, riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale. Si svolge ogni anno, portando nelle vie e nelle piazze della città di Ivrea, storia, tradizione, spettacolo ed emozioni.
A riempire di colori e profumi la città, vi è poi la famosa e spettacolare Battaglia delle Arance, momento di grande coinvolgimento e forte emozione, rievocazione della ribellione popolare alla tirannia.
Lo spirito dello Storico Carnevale vive nella rievocazione di un episodio che risale al medioevo: un barone che affamava la Città venne scacciato grazie alla ribellione della figlia di un mugnaio che non volle sottostare allo jus primae noctis e che accese la rivolta popolare. In questa rievocazione il Carnevale si rinnova ogni anno come grande Festa Civica durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione.
Nella battaglia il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi protezione, combatte a colpi di arance contro le armate del Feudatario, rappresentate da tiratori su carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature.
In segno di partecipazione alla festa tutti i cittadini ed i visitatori, a partire dal Giovedì Grasso, scendono in strada indossando il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.
Leggenda
La leggenda del carnevale di Ivrea vuole che, il giorno delle sue nozze, Violetta (era questo il nome della ragazza, figlia di un mugnaio di Ivrea) fosse stata trascinata nel "Castellazzo" dal perfido tiranno deciso a reclamare lo jus primae noctis; ma Violetta, novella Giuditta, riuscì a far ubriacare il tiranno per poi tagliargli nel sonno la testa, dando così inizio – come recitano le parole della Canzone del Carnevale - alla sollevazione popolare e all'abbattimento del maniero del tiranno.
La sfilata del corteo storico
Nei tre giorni di carnevale, lungo le vie cittadine, si svolge la tradizionale sfilata alla quale partecipano carri, gruppi folcloristici e bande musicali provenienti, su invito, anche da altre regioni italiane o da altri paesi europei.
Durante la sfilata del corteo, il momento di massima partecipazione emotiva ed identificazione degli eporediesi con la loro festa è rappresentato dal passaggio della Mugnaia, l'eroina delle festa, sottolineato dagli applausi e dalle grida di evviva degli spettatori. La sposa eporediese designata ad impersonare la "vezzosa Mugnaia" sfila su un carro dorato, indossando una lunga veste di lana bianca, attraversata da una fascia verde di seta sulla quale è appuntata una coccarda rossa con i simboli del carnevale. Sulle spalle porta una mantella di ermellino ed in testa indossa il rosso berretto frigio a forma di calza, che le scende su un lato del viso. Assieme a lei sul carro stanno damigelle, paggi ed attendenti che l'aiutano nelle operazioni di lancio generoso di caramelle e di rametti di mimosa.
Davanti al carro della Mugnaia sfilano gli Alfieri con le antiche bandiere dei rioni; poi viene il corteo a cavallo guidato dal Generale; dietro a lui sfilano gli ufficiali dello Stato Maggiore e le Vivandiere, con le divise blu e rosse dell'esercito napoleonico; vi partecipa anche il Sostituto Gran Cancelliere, che indossa un costume di velluto nero, porta in capo parrucca e tricorno e tiene con sé il "Libro dei Verbali".
Vi partecipano inoltre i giovanissimi Abbà, con vestiti di foggia medievale e con in mano una piccola sciabola sulla quale è infilzata un'arancia, simbolo delle testa mozzata del tiranno.
L'atmosfera gioiosa che accompagna la sfilata del corteo storico non sarebbe tale senza le musiche del carnevale. È la banda municipale ad eseguire "La Canzone del Carnevale", l'inno ufficiale della festa che, nelle sue parole, celebra la rivolta popolare contro il tiranno. Tuttavia l'animazione musicale della festa spetta soprattutto alla Banda dei Pifferi e Tamburi, altro elemento tipico che connota il Carnevale d'Ivrea.
La battaglia delle arance
La battaglia delle arance rappresenta il momento più spettacolare del carnevale, motivo di richiamo turistico annuale per migliaia di visitatori.
Le origini della battaglia sono incerte, ma risalgono verosimilmente ad anni intorno alla metà dell'Ottocento quando iniziano a svolgersi scherzose schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi.
La battaglia ha per teatro le principali piazze della città; essa si svolge, come detto, tra i carri che passano al seguito del corteo e le squadre che presidiano la piazza. I carri sono trainati da pariglie o quadriglie di cavalli; ciascuno di essi trasporta un gruppo formato da non più di una decina di "aranceri", protetti da costumi con vistose imbottiture e da terrificanti maschere di cuoio con grate di ferro per riparare il viso: sono aranceri abituati a lanciare con entrambe le braccia in modo da aumentare la "potenza di fuoco". Ogni banda a piedi è formata da molte decine di aranceri - uomini e donne - che vanno all'assalto del carro che transita dalla piazza cercando di colpire soprattutto gli avversari sulla maschera protettiva, in modo che il succo delle arance entri loro negli occhi.
Con la popolarità assunta dalla battaglia delle arance il numero di squadre a piedi e di aranceri che in esse militano è andato vistosamente accrescendosi nel tempo. Si sono costituite associazioni di aranceri, dai nomi pittoreschi, che si occupano di organizzare la partecipazione al carnevale.
Yasmine I.