L’affare Karachi è diventato questi ultimi mesi un vero scandalo politico-finanziario.
Ma perché un contratto firmato nel 1994 ritorna sulla scena mediatica?

Attentat de KarachiInnanzitutto, l’affare comincia con un’attentato avvenuto l’8 maggio 2002 a Karachi, capitale economica del Pakistan, davanti all’hotel Sheraton. Un kamikaze aveva fatto esplodere una bomba contro un autobus uccidendo 14 persone tra cui 11 francesi. Questi tecnici francesi lavoravano per la DCN, direzione delle costruzioni navali, basata a Karachi, su un progetto di costruzione di tre sottomarini Agosta per il Pakistan.

Dopo aver pensato alla pista di Al-Qaeda (gli attentati delle Tori Gemelle avevano meno di un anno), la giustizia francese, dopo delle perquisizioni alla DCN, ha scoperto un legame tra questo attentato e il contratto di vendita di questi tre sottomarini tra il governo Balladur e il Pakistan dal 1994. Questo contratto prevedeva il versamento di commissioni (all’epoca legali in Francia) a degli intermediari che avrebbero facilitato le trattative della vendita.

Nel 1996, il Presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, aveva bloccato il versamento di queste commissioni. L’attentato sarebbe avvenuto proprio per reclamare le commissioni non versate.
Ma perché il Presidente Chirac ha deciso di bloccare le commissioni?
Secondo l’inchiesta operata dal giudice Van Ruymbeke, in carica di quest’affare, Chirac avrebbe voluto mettere fine a queste commissioni perché era convinto dell’esistenza di retrocommissioni (pratica illegale che consiste nel restituire per una persone pagata con commissioni una parte di questa somma). Queste retrocommissioni, secondo l’inchiesta avrebbero potuto essere usate per finanziare in nero la campagna presidenziale di Edouard Balladur (il rivale di Chirac). Questo può essere un motivo per Chirac: non voleva che un suo concorrente avesse una campagna finanziata da retrocommissioni.

Quest’affare si è trasformato in un vero scandalo perché coinvolge molte personalità importanti e di alto grado. Infatti, anche il capo dello Stato. Nicolas Sarkozy, attuale Presidente della Repubblica francese, era all’epoca ministro del budget sotto Balladur e era anche il portavoce della campagna del Primo Ministro. Si può pensare che è stato al corrente di queste tangenti sia in uscita dei conti dello Stato sia in entrate nei conti della campagna presidenziale di Balladur.
Edouard Balladur è anche ovviamente implicato in quest’affare visto che le tangenti erano a favore della sua campagna.

Ma questo “Karachigate”, come alcuni hanno ribadito ha ancora molti segreti. La persona la più importante di questa vicenda, cioè l’intermediario, l’uomo d’affare Ziad Takeddine, nega ogni responsabilità sostenendo che si tratti di un “complotto politico”. Quest’affare ha pure un altro problema: quello del segreto di Stato. Le analisi dei conti della campagna di Balladur sono sotto confidenzialità. Questi documenti potrebbero tuttavia rivelare molte cose.

Lucie D.