discaricaOgni anno, il mondo produce circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici.
Ovviamente, questa produzione si concentra nel Nord del Mondo, soprattutto negli Stati-Uniti e in Europa, insomma nei paesi ricchi e sviluppati.
E dove li mandiamo poi, quando non servono più ?
In Africa.
Dove fanno fatica a mangiare, a sopravvivere. E questi paesi della globalizzazione, che quasi quotidianamente sulla scena politica ed economica fanno finta di tendere la mano a questo continente povero e isolato, fanno poi il contrario, mandando i loro computer, telefoni, televisori, radio ecc. in Africa, sfruttando ancora una volta i più poveri, mettendoli in pericolo un po di più, incoraggiando il lavoro dei bambini, delle persone deboli, che non hanno altra scelta che trovare un lavoro a tutti costi, nonostante sia in una discarica pericolosa, dove rischiano malattie o tumori.

Allora, perché mandare tutti questi rifiuti in Africa, nonostante sia un rischio?
Semplicemente perché lo smaltimento dei rifiuti è troppo costoso se viene fatto qui in Europa, perché ci sono leggi da rispettare, mentre in Africa non ci sono regole né controlli.
Un processo ridicolo, quando si pensa che proprio il continente africano è uno dei produttori più importanti al mondo di metalli che servono a costruire oggetti elettronici.
Il metallo viene quindi estratto in Africa, ma arriva poi nelle mani delle multinazionali che costruiscono telefoni, televisioni o computer e li vendono, producendo ricchezza, al nord del mondo, dove l’utilizzo di questi computer continua a produrre ricchezza.

E quando non ci servono più (rotti, danneggiati, fine vita) questi oggetti tornano in Africa dove invece di produrre ricchezza provocano problemi di inquinamento e malattie, per non parlare di morti.
Davanti a questa situazione senza soluzione, i paesi ricchi hanno provato a creare una legislazione ma purtroppo, sembra più un mezzo per proteggersi che una volontà di aiutare un popolo sfruttato e senza futuro.
Gli stati ricchi (Europa, USA…), volendo sminuire i costi dello smaltimento dei rifiuti elettronici, incoraggiano la criminalità (vendita dei metalli ricuperati nelle discariche, contrabbando..), i problemi di salute, ma sopratutto impongono la dominazione di una parte del mondo su i più deboli, quelli che non possono nemmeno decidere del loro futuro.

E non sono soltanto i politici a decidere, tante aziende e multinazionali sono responsabili di questa situazione, e non reagiscono per niente vedendo le conseguenze delle loro scelte e azioni !

Per esempio, dopo un ennesimo scandalo a Abidjan, nel 2006, la popolazione si era mossa per esprimere le sue paure, e la multinazionale coinvolta aveva dato 260 milioni di dollari al governo ivoriano.
Ma come al solito, quelli che davvero ne avevano bisogno, che davvero erano malati o che avevano avuto bisogno di cure mediche, non hanno mai visto questi soldi, e non si sa veramente dove sono finiti...
Perciò sembra cosi difficile fermare questo processo, perché anche quando i responsabili vengono condannati, o i soldi si perdono per colpa della corruzione dei politici e le aziende spesso preferiscono pagare per evitare uno scandalo, perché hanno i mezzi e sarà sempre più conveniente da un punto di vista economico, che tenere i rifiuti da noi dove il processo di smaltimento è davvero costoso, e controllato.

Di certo, le cose non sono mai state giuste per una certa parte del mondo...ma possiamo chiederci se questo è un motivo per continuare di agire come abbiamo sempre fatto, cioè pensando a noi stessi, senza tentare di cambiare le cose per un mondo più giusto per tutti, non soltanto per i più potenti o ricchi.

Cécile L.