narcisse

Tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta, la pallamano è uno sport che non ha conosciuto un grande successo: si giocava molto alla scuola media e al liceo ; però al livello professionale non era tanto riconosciuto quanto il calcio o il rugby. Aveva anche come più importanti rivali la pallacanestro e la pallavolo. Solo l'ex-Urss e la Svezia avevano una “cultura della pallamano”. Però, a partire dagli anni Novanta, tutto è cambiato...

Con la fine della guerra fredda e lo smembramento del blocco sovietico, nuovi paesi, come la Croazia, hanno favorito lo sviluppo di questo sport. Però la più grande evoluzione si è svolta nell'Europa occidentale: in Spagna e in Germania, che sono oggi i due migliori campionati nel mondo, e soprattutto in Francia. All'inizio degli anni '90, questo sport, considerato minore, è diventato famoso grazie all'influenza di un professore di sport che è diventato allenatore della squadra nazionale, Daniel Constantini. Grazie ai suoi sforzi e a giocatori bravi, come Jackson Richardson, la Francia è diventata una delle migliori squadre del mondo come lo dimostra il terzo posto ai giochi olimpici di Barcellona nel 1992 e il titolo mondiale nel 1995. Per di più, questa squadra ha conquistato il cuore della gente grazie a giocatori un po' “pazzi” e che non si tiravano in dietro quando si trattava di festeggiare: si chiamavano i “Barjots”. Questo successo continua fino ad oggi con il titolo mondiale vinto nel 2001, il titolo europeo vinto nel 2006 ma soprattutto con le quattro vittorie consecutive fra il 2008 e il 2011: medaglia d'oro ai giochi olimpici di Pechino (2008), campione del mondo (2009), campione d'Europa (2010) e ancora campione del mondo (2011).

Ma perché, al di là di questi grandi successi, la pallamano è diventata così famoso nel giro di pochi anni? Innanzitutto, la pallamano è un gioco interessante da guardare perché le regole sono facili da capire ed è un gioco di strategie per segnare un gol o difendere il proprio campo. Inoltre è uno sport assai spettacolare giacché durante una partita ci sono tanti gol e i giocatori fanno spesso gesti splendidi come nel “kung-fu”, saltano, prendono la palla e tirano prima di toccare il suolo, o la “michinade”, cioè riuscono a fare un pallonetto, tirando dai 10 metri, sfruttando le mani dei difensori. Però, secondo me, una delle ragioni principali che spiega questo rapido successo è il fatto che i giocatori di pallamano danno un'immagine opposta a quella, per esempio, dei calciatori: sono professionali e professionisti anche loro ma non guadagnano tanti soldi, sono più modesti e più vicini alla gente che si riconosce nei loro valori (umiltà, ambizione, abnegazione...).

Tuttavia, se la pallamano è tanto popolare in Francia, non è il caso dappertutto in Europa, come per esempio in Italia, dov'è ancora uno sport minore. Quello che sembra “strano” è che, agli italiani, piace molto la pallanuoto, uno sport in cui sono bravi come lo dimostra il titolo di campione del mondo che la squadra nazionale ha vinto l'estate scorsa. Infatti, la pallanuoto e la pallamano sono due sport che si somigliano molto: tranne il fatto che la pallanuoto si gioca nell'acqua, c'è lo stesso numero di giocatori, gli stessi posti ed alcune regole sono comuni alla pallamano. Però, quest'ultima non conosce lo stesso successo fra la popolazione italiana. Ma chissà, l'Italia potrebbe anche lei scoprire questo bello sport nei prossimi anni grazie a un Daniel Constantini o a un Jackson Richardson italiano.

Per il momento, se volete scoprire questo sport e riguardare una partita, io ve lo consiglio. Se non lo sapete già, c'è a Chambéry una delle migliori squadre francesi dopo il Montpellier Herault Handball, che gioca in coppa d'Europa. Allora lasciate il calcio e prendete la palla alla mano!

Michaël T.