Tutto cio che devi sapere sul tennis in Italia

Dopo l’imbattibile calcio(oltre 1 milione), la pallavolo e la pallacanestro, il tennis è in Italia il quarto sport per numero di tesseranti (240mila). Vediamo dove le cose stanno per questo sport individuale in Italia.
In questi ultimi anni, il tennis italiano ha conosciuto una piccola rivoluzione : gli anni 2006, 2009 e 2010 hanno visto l’Italia vincere la Fed Cup (Coppa Davis femminile), senza contare una finale nel 2007 e la vittoria in un torneo di Grande Slam ! Queste performance sono tanto più incredibili che l’Italia non possiede una cultura tennistica spiccata come quella dei paesi ispanofoni (Spagna, Argentina, Cile) o anglo-sassoni (Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia) che producono tradizionalmente i giocatori più bravi sul circuito professionale. Basta aprire la Gazzetta dello Sport per costatare l’impressionante egemonia di cui gode il calcio : una vagonata di pagine rosa sul calcio che spesso supera il numero di pagine dedicate a tutti gli altri sport.
Non è che il tennis sia impopolare, è piuttosto un senso d’indifferenza rispetto ad esso, magari perché c’è una cultura degli sport di squadra, gli esempi del calcio e della pallavolo parlano da sé, con le loro squadre più volte campionesse del mondo.
Nonostante questo, l’Italia ha degli assi nella manica. Roma ospita ogni anno uno dei tornei più importanti nell’ambito del tennis, un masters 1000, certamente meno importante dei Grandi Slam ma che attraggono i migliori giocatori di tennis del globo insieme a folle di spettatori e incassi rilevanti per la città.
L’Italia ha avuto due grandi campioni nel passato recente ; Adriano Pannatta e Nicola Pietrangeli. Il primo era entrato nel “top ten” dei migliori tennisti del mondo dell’epoca, tra i quali il leggendario Bjorn Borg a Roland Garros per poi vincere il torneo! Era nel 1976, lo stesso anno dell’unica vittoria italiana in Coppa Davis della storia. Per quanto riguarda Pietrangeli, anche lui ha vinto Roland Garros, più in dietro nel tempo ma due volte consecutive (nel 1959 e nel 1960). E stato tra l’altro il tennista italiano più prolifico ed effettivo in Coppa Davis con un bilancio stupente di 120 vittorie per 44 sconfitte.
Ma dopo questo periodo d’oro per il tennis italiano e nonostante qualche tennista che si distinse dalla massa tali Renzo Furnale ed Andrea Gaudenzi negli anni ’90 (entrati nella top20) e Davide Sanguinetti nei primi ‘2000, nessuno si è ancora distinto abbastanza nettamente per diventare portabandiera di questo sport. In effetti la generazione attuale manca di qualcosa per essere forti come la Spagna, la Francia o la Serbia. Magari fanno tutti parte dei 100 migliori tennisti al mondo, Seppi, Fognini, Starace, Volandri o Cipolla stanno nella metà più alta della classifica ATP e non hanno vinto nessuno torneo maggiore. Ci sono stati lo stesso prodezze da loro parte ma purtroppo molto isolate, come la vittoria di Volandri su Federer o quella di Seppi su Nadal 2 anni fa quando essi dominavano completamente il pianeta tennis.
Oltre tutto, questi giocatori si avvicinano tutti (tranne Fabio Fognini) all’età fatidica dei 30’anni, quando si deve pensare sul serio a effettuare una riqualificazione per il seguito della propria vita. Ad esempio, Gianni Ocleppo, ex-tennista di livello internazionale, è diventato commentatore televisivo di tennis. Adesso se facciamo un piccolo giro d’orizzonte dai junior, il futuro si presenta abbastanza male con solo 2 italiani nel top 100 mondiale. Ma bisogna tenere a mente che certi giocatori “esplodono” una volta passati i “teen years” come Federer o Jo-Wilfried Tsonga.
No, occorre piuttosto guardare all’esempio che il tennis femminile italiano ci sta dando. La squadra vittoriosa delle tre Fed Cup si compone di Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani. Comunque sia, Schiavone avrà segnato la storia del tennis giacché è stata la prima oltre alpine a vincere un torneo del Grande Slam, ossia Roland Garros l’anno scorso. Pennetta, benché più conosciuta per il suo fisico (basta paragonare i video relativi al tennis e quelli no con Pennetta su Youtube per costatare che il suo rovescio attrae molto meno la gente che la sua scollatura!), si è rivelato il pilastro della squadra di Fed Cup e sono anni che è fermamente radicata nel top 30. Sara Errani, per conto suo, compensa la propria mancanza d’esperienza con la sua giovinezza e freschezza (ha 23 anni).
Nel complesso, il ritratto del tennis italiano assomiglia a quello russo : il peso delle donne (senza cattivo gioco di parole) è effettivamente più notevole dei maschi. Sarà una ragione per la relativa impopolarità dello sport ; se fossero i maschi ad essere bravi quanto le femmine, i mass media si interesserebbero di più al tennis ? Per me è possibile affermarlo senza compromettersi di troppo.
Stéven M.