La crisi: il rimedio contro la società di consumo ?

Come tutti sappiamo, dopo la seconda guerra mondiale si è sviluppato il consumo di massa. La popolazione che voleva approfittare del dinamismo economico creato dalla ricostruzione del paese ha cominciato a comprare i nuovi prodotti messi alla sua disposizione. Lo sviluppo del credito è anche un fattore importante in questa trasformazione della società.
Se per alcuni economisti e industriali questo cambiamento rappresenta un colpo di fortuna per la crescita economica del paese, per alcuni socialisti e psicologi questa sete di consumo ha in realtà un effetto nefasto. Oggigiorno con la crisi dell’indebitamento che stiamo attraversando e la crescita della disoccupazione, le famiglie francesi si preoccupano delle loro spese.
Allora la domanda che mi sono fatto è la seguente: la crisi può essere il rimedio contro la società di consumo?
Correndo il rischio di deludere qualcuno e di rassicurare qualcun altro, credo di no! La crisi non è un freno al consumo della popolazione: se nel 2008 c'è stata una diminuzione del consumo del 0,6%, già nel 2009 il consumo è salito del 1%. La crisi invece avrebbe avuto come effetto il cambiamento delle abitudini dei consumatori piuttosto che la fine di questa frenesia di consumo. I francesi consumerebbero in modo più responsabile, favorendo i prodotti biologici e di seconda mano, controllerebbero meglio le loro spese inutili e risparmierebbero sempre di più. I francesi hanno anche adottato un modo di vita più sano: nel 2008 si è costatato un crollo del consumo di bevande alcoliche e del tabacco ma anche del tempo trascorso nei caffè e nei ristoranti. Le loro spese crescono però per quanto riguarda la salute. I prodotti biologici, che ho già citato sopra, hanno un successo innegabile. Ne consegue la diminuzione dei loro prezzi.
Sempre più accessibili, i prodotti biologici si democratizzano! Il 37% delle famiglie dichiara di consumare regolarmente prodotti bio. Con una crescita del 10% della loro vendita l'anno scorso "i prodotti biologici sembrano immunizzati contro la crisi" scrive il giornale Lefigaro. Per la stessa ragione il consumo di prodotti discount che è aumentato nel 2008, si è ridotto del 2% nel 2009. Inoltre la crisi ha risvegliato l'interesse per il compra vendita di seconda mano, il che può spiegare l’attrazione delle famiglie francesi per le vendite all’asta e per i mercati dell’usato in quest'ultimi anni, dove comprano soprattutto prodotti culturali (come libri, giochi e musica) ma anche vestiti,... Con i vestiti si vede chiaramente che le famiglie hanno disertato i negozi tradizionali per comprare non solo nelle botteghe dei rigattieri ma anche su internet. Il cosiddetto commercio elettronico o e-commerce in inglese ha conosciuto una crescita del 26% nel 2012 rispetto al 2008 grazie alle sue tariffe imbattibili. Questo settore sembra non conosce la crisi! Infine, i francesi di fronte alla crescita della disoccupazione risparmino per quanto riguarda i giochi d'azzardo. Solo i casinò frequentati dalle classi più benestanti, come quelli della Costa Azzurra, non dovrebbero vedere il loro giro d'affari diminuire. Insomma con l'annuncio della crisi, i francesi non smettono di consumare ma consumano meglio! E voi, consumate di più? Di meno? Quali sono le vostre nuove priorità?
Zakariya M.